La maggior parte di noi non potrà accedere in questi giorni alla celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. Allora, cogliendo nella vita della Chiesa le indicazioni di Papa Francesco attraverso la Penitenzieria Apostolica, come G&R abbiamo pensato a questo strumento in particolare con due attenzioni: vivere un momento di Festa del Perdono nelle case con le nostre famiglie, chiese domestiche, con le luci e le ferite di ogni storia, o comunque anche a distanza con chi desideriamo; vivere un momento personale di riconciliazione, pentimento e conversione di fronte a Dio.
Potete scorrere lo schema con semplicità:
Buona preghiera!
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Signore Gesù, vogliamo lodarti e benedirti, anche in questo tempo, perché sei vivo e presente.
Vogliamo lodarti e benedirti perché non ci abbandoni mai. Come tu ci hai promesso, manda Signore su noi il tuo Santo Spirito, sciogli i nostri cuori, apri le nostre menti, guarisci le nostre ferite, perdona i nostri peccati, attiraci insieme in Te.
[breve momento di silenzio]
Ora Signore ti ascoltiamo nelle Sacre Scritture lette in spirito di preghiera nella fede della Chiesa.
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Gesù è morto. I suoi discepoli sono tristi perché non vedono più il loro maestro e sono ritornati alla loro attività quotidiana: la pesca. Ma la morte non ha avuto l’ultima parola, non è riuscita a vincere Gesù. Gesù è risorto e vive per sempre accanto ai suoi amici. Così il Signore fa un bellissimo regalo ai suoi discepoli: si fa presente in mezzo a loro e dona loro una pesca molto abbondante. Le reti erano così piene di pesci che quasi i discepoli non riuscivano a tirale nella barca! Immaginate il loro stupore! Anche noi siamo amici di Gesù! E anche a noi Gesù è vicino e ci fa tanti regali bellissimi.
Prendi un momento di silenzio per pensare ai doni che Gesù ti ha fatto. Disegna dei pesci e scrivici dentro quello che hai pensato. Alcuni esempi possono essere la tua famiglia, i nonni, gli amici, la tua casa, la salute… Se ci pensi bene scoprirai che anche a te il Signore ha donato tanti pesci nella tua rete! Potrai tenere i pesciolini che hai disegnato e attaccarli nella tua cameretta: ti ricorderanno che il Signore ti è vicino!
Ora fermati ancora un momento: come uso questi regali ricevuti dal Signore? So ringraziare? Li do per scontati? Faccio capricci? Ho rispetto? So ubbidire? Dedico del tempo al Signore Gesù?
Gesù sei nostro amico e ti riconosciamo presente nella nostra vita. Sappiamo che ci ami di un amore infinito e che ci sei vicino nelle gioie e anche nelle fatiche. Hai dato la vita per noi!
Signore, vogliamo chiederti perdono, perché sappiamo che il tuo amore misericordioso è più grande di ogni nostro peccato. Perdonaci per quelle volte che ti abbiamo dimenticato e per quando non abbiamo risposto alle tue chiamate. Grazie perché continui ad amarci, per il dono della vita e per tutti i tuoi doni, grazie perché siamo la tua famiglia.
Allora possiamo pregare la preghiera dei figli come Gesù ci ha insegnato:
E possiamo affidarci a Maria, madre di Dio, madre della Chiesa e nostra:
E con grande attenzione finiamo, come facciamo sempre, con il segno della croce.
Mentre facciamo il Segno della croce ricordiamo le due verità fondamentali più importanti di tutte le altre: Gesù è morto e risorto per me e mi ha portato già ora nel cuore della Trinità che è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Tu Signore Gesù hai chiesto «permesso» per entrare nella nostra vita, non ti imponi, domandi. Molto più noi abbiamo bisogno di chiederci permesso gli uni gli altri. Abbiamo bisogno di essere accolti, anche proprio nelle nostre debolezze, in questi tratti di noi stessi che possono essere fatica per noi e per gli altri.
Qui in casa, in famiglia, tra amici ho bisogno di questa delicatezza, ho bisogno di chiedere permesso, che siano accolti in questa comunione anche i miei silenzi faticosi oppure il mio troppo parlare e cercare attenzione oppure la preoccupazione di questo momento che mi porta ad essere nervoso… Tante cose potrebbero stemperarsi se con maggiore semplicità ci chiedessimo permesso: permettetemi in questo momento di essere un po’ così, di non essere del tutto pronto, di non essere così bravo.
Ora posso chiedere a chi ho vicino: «permesso, permettetemi di essere così, sopportatemi e supportatemi in questo…».
Lasciamo un momento per chi volesse intervenire.
Gesù Cristo, nostro salvatore, ti riconosciamo presente nella nostra vita. Sappiamo che ci sei vicino e ci ami di un amore infinito. Quante occasioni ci doni ogni giorno per vederti all’opera in noi e nelle persone a cui vogliamo bene! Ci sei vicino nelle gioie e ancora di più nelle sofferenze. Hai dato la vita per noi! Ci doni il tuo Spirito consolatore e, anche quando ci sentiamo soli, sappiamo che tu non ci abbandoni, siamo tuoi.
Noi tante, troppe volte non siamo riusciti a corrispondere al tuo amore. Tante volte siamo andati contro le tue parole, i tuoi comandamenti per raggiungere altri fini al di fuori di te. Abbiamo cercato la nostra esaltazione, il nostro comodo. Abbiamo assecondato i nostri desideri e i nostri piaceri, relegandoti ad un piccolo angolo della nostra giornata. Abbiamo ricercato da soli il nostro bene mentre il nostro vero bene sei Tu. Signore, a volte i nostri egoismi ci opprimono e ci legano al male. Anche quando vorremo compiere opere di bene, ci ritroviamo tante volte impastati al male. Anche quando amiamo profondamente una persona, la feriamo in tanti modi. Qui nella nostra casa, in famiglia, nella nostra comunità, siamo colpevoli di ferite. Per tutto questo, Signore, noi vogliamo chiederti perdono, perché sappiamo che il tuo amore misericordioso è più grande del nostro peccato.
Ora Signore Gesù, prendendoci qualche minuto in silenzio, vogliamo esaminarci in coscienza per presentarti personalmente tutte le nostre ferite e i nostri peccati e chiedere intimamente perdono.
Ripenso a questo tempo della mia vita. Guardo al mio rapporto con te Signore: quanto ti ho riconosciuto? Guardo al mio rapporto con le persone che ho accanto: quanto le ho ricevute come dono e sono stato per loro dono? Guardo a ciò che tu hai seminato nel mio cuore: quanto mi lascio attrarre dai desideri di bene, di vero, di bello che hai posto in me e con cui mi attiri e mi chiami ad essere il vero me stesso?
[momento di silenzio]
Signore Gesù, forse per diversi giorni non riusciremo ad andarci a confessare. Ma ti promettiamo che appena ne avremo di nuovo l’occasione, non perderemo tempo per riunirci a te proprio anche attraverso il Sacramento della Riconciliazione. In questa attesa, vogliamo già ricevere il tuo perdono e la tua misericordia. Sappiamo che la Chiesa ci dona questa possibilità, tramite l’atto di contrizione cioè di pentimento sincero che stiamo vivendo ora e la volontà di camminare insieme a te, di lasciarci trasformare e convertire da te!
Padre buono,
ho bisogno di Te per esistere e per vivere.
In Gesù mi hai guardato con misericordia,
e nello Spirito sono diventato tuo figlio.
Io (nome di battesimo) ho tradito il tuo amore
e ferito i miei fratelli.
Ma Tu sei più forte del mio peccato:
credo nella tua potenza sulla mia vita,
credo nella tua capacità di salvarmi
così come sono adesso.
Ricordati di me.
Perdonami!
Grazie Signore Gesù perché hai vinto la morte, perché hai vinto le nostre paure, perché hai vinto il peccato, perché nel perdono e nella misericordia sempre ci ricrei e ci rendi nuovi in Te.
Ti vogliamo ringraziare, Signore, per i tanti doni che sempre ci fai. Anche in questo momento difficile per il nostro paese e per il mondo intero, riconosciamo la tua presenza nelle nostre giornate. Ti riconosciamo nelle persone che ci vogliono bene, nel coniuge, nei nostri genitori, nei nostri fratelli, nei nonni. Nei tanti amici, educatori, insegnanti con cui manteniamo il contatto anche durante la quarantena. Signore Gesù, ti ringraziamo, anche se con fatica, per le persone a noi care che sono nella malattia o che ci hanno lasciato.
Signore Gesù, riconosciamo tanti altri segni del tuo amore nella nostra vita. Il dono della fede che ci tiene legati a te, il tempo prezioso della preghiera. Ti ringraziamo perché, anche nella distanza, ci riconosciamo profondamente legati gli uni gli altri e tutti uniti a te. Ti lodiamo, Signore, anche per tutto ciò di cui ogni giorno possiamo godere e che forse diamo spesso per scontato: il cibo, il lavoro, lo studio, i mezzi di comunicazione, i giochi…
Ti ringraziamo per questa casa in cui abitiamo, per la nostra famiglia che è chiesa domestica.
Ognuno di noi ora può ringraziare il Signore per un proprio motivo in questi giorni e ringraziare una persona in particolare perché si è resa strumento dell’amore di Dio.
Lasciamo un momento per chi volesse intervenire.
In questo periodo di pandemia la Chiesa dona la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria. L’indulgenza comporta non solo il perdono della colpa del peccato ma anche la liberazione dalle pene, cioè dalle conseguenze che il male ha prodotto e che hanno bisogno, oltre questa vita, di essere purificate, guarite. Come possiamo ottenerla? È necessario, anzitutto, un atto di contrizione perfetta che abbiamo vissuto personalmente nel percorso che abbiamo svolto insieme. Questo atto, quando scaturisce dal profondo del nostro cuore, dall’amore di Dio e dal nostro amore per lui, con l’intenzione di andarci a confessare quando possibile, è già remissione di tutte le nostre colpe che abbiamo per i peccati commessi. Si deve inoltre pregare in comunione con tutta la Chiesa secondo le intenzioni del Santo Padre, unirsi anche attraverso i mezzi di comunicazione alla Santa Messa in comunione spirituale, dedicare un momento di preghiera per la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.
Vogliamo ora pregare con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre nostro
Signore Gesù, tu ci hai affidato Maria come preziosa eredità e noi volentieri ci rivolgiamo a lei: Ave Maria
Preghiamo. O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente l’insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
In questi oltre vent’anni di Giovani e Riconciliazione abbiamo avuto modo di vivere molte grazie, anche grazie all’aiuto di molti di voi.
Con questa lettera il Team di G&R vuole ringraziare tutti quelli che hanno donato tempo ed energie per rendere, attraverso il loro servizio, il Sacramento della Riconciliazione un’esperienza di conversione e di comunione e condividere con voi uno sguardo verso il futuro.