In questi giorni così strani, in cui le famiglie sono impossibilitate ad uscire di casa, e le persone ammalate nei reparti di terapia intensiva non possono vedere un sacerdote ma cercano la possibilità di riconciliarsi con Dio, il Papa ha ricordato come tornare in grazia di Dio, in attesa di potersi finalmente confessare.
Lo ha fatto Francesco durante l’omelia della Messa a Santa Marta di venerdì 20 marzo.
Durante l’omelia della Messa a Santa Marta di venerdì 20 marzo, Papa Francesco ha infatti ribadito una delle grandi ricchezze della tradizione della chiesa: «Io so che tanti di voi, per Pasqua – ha detto il Papa – andate a fare la confessione per ritrovarvi con Dio. Ma, tanti mi diranno oggi: “Ma, padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? E io voglio fare la pace con il Signore, io voglio che Lui mi abbracci, che il mio papà mi abbracci… Come posso fare se non trovo sacerdoti?” Tu fai quello che dice il Catechismo».
« Tu stesso puoi avvicinarti, come ci insegna il Catechismo, al perdono di Dio senza avere alla mano un sacerdote. Pensate voi: è il momento! E questo è il momento giusto, il momento opportuno. Un Atto di Dolore ben fatto, e così la nostra anima diventerà bianca come la neve ».
Come fa notare Vatican News, Papa Francesco si riferisce ai numeri 1451 e 1452 del Catechismo della Chiesa cattolica, promulgato da san Giovanni Paolo II e redatto sotto la guida dell’allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger. A proposito della “contrizione”, il Catechismo, citando il Concilio di Trento, insegna che tra gli atti del penitente «occupa il primo posto. Essa è “il dolore dell’animo e la riprovazione del peccato commesso, accompagnati dal proposito di non peccare più in avvenire”».
Via: Vatican News