Da pochi giorni è in vendita un nuovo libro sulla confessione dal titolo: “Credo nella Riconciliazione. Il Sacramento della gioia”. Il libro è stato scritto da don Luca Ferrari, ideatore e responsabile del gruppo “Giovani e Riconciliazione” e si configura come un sussidio liturgico e spirituale in preparazione al Congresso Eucaristico del prossimo settembre.
Consigliamo la lettura a tutti coloro che fossero interessati all’argomento della Confessione, particolarmente a chi sarà presente ad Ancona per il Congresso Eucaristico.
Il libro, edito da “Città Nuova”, è invendita presso alcune librerie religiose. In alternativa segnaliamo due dei link che permettono di effettuare l’acquisto on-line del libro.
Riportiamo di seguito come invito alla lettura le parole della presentazione del libro, a firma dell’Arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli.
Molto volentieri presento questo testo Credo nella Riconciliazione. Il sacramento della gioia, perchè mi è data l’opportunità di manifestare, non solo la mia gratitudine per l’estensore del testo, ma soprattutto perchè posso ancora una volta dire, con convincimento profondo, che il dono grande che l’umanità ha ricevuto da Cristo è il fatto che in Lui c’è il segno vivo della misericordia di Dio.
La misericordia e il perdono costituiscono la novità sconvolgente che da Cristo rallegra e interroga.
Perchè sono perdonato? Perchè io peccatore sto nell’interesse misericordioso di Dio?
La risposta è molto semplice: Dio è amore e in Gesù ci ha fatto capire che per Lui, Padre, conta ogni suo figlio.
Certo l’amore donato da Dio richiede un amore restituito da noi, richiede la conversione del cuore. La forza genera la paura, l’amore genera la salvezza.
E’ necessario che tutto questo passi nella vita dell’uomo e lo orienti verso la comprensione di questa meraviglia che poteva nascere solo da un Dio che ama. Qualcuno può pensare che la parola misericordia sia una parola debole, adatta per gli sconfitti, una parola non nobile per la dignità dell’uomo; in realtà essa è parola impegnativa, è parola feconda perchè mette al centro tutta la strabiliante novità che per essere veramente vivi occorre far vivere. Il perdono fa vivere.
Mi auguro che questo testo faccia riemergere il senso della responsabilità di ogni persona che si riscopre nel difetto, ma contemporaneamente faccia crescere anche l’impegno missionario di tutta la Chiesa che Gesù ha riassunto con l’immagine della pecorella smarrita.
Mi piace anche pensare che la lettura di una testo così semplice e ricco di sapienza conduca a riscoprire il peccato e il disagio che da esso derivano di modo che, con tutta libertà, ci si possa poi affidare a Colui che per amore è morto ed è risuscitato.
Mi auguro ancora che il grande popolo di coloro che credono nel perdono e che lo hanno sperimentato sia anche capace di raccontare il dono ricevuto e ancora più capace di far crescere la misericordia all’interno del vivere civile.
L’espressione di Gesù rivolta alla donna peccatrice “Nessuno ti ha condannata? …Nemmeno io ti condanno..” (Gv 8, 10-12) sia il messaggio che da senso alla libertà del cuore e alla bellezza della vita.
Edoardo Menichelli, Arcivescovo Ancona-Osimo.