Giustizia…
Chiamiamo giustizia, nel nostro piccolo, la riconquista di un equilibrio. Viviamo ogni giorno in mezzo a tanti altri volti, altre storie, altre scelte. Dio stesso ha voluto ognuna di queste esistenze. Ma ciascuna ha la propria personalissima direzione e spesso ci si scontra, ci si ferisce, ci si priva vicendevolmente di qualcosa, senza volere o poter più restituire. Da questa nostra condizione umana nasce il sogno di una struttura, di un ordine da costruire e conservare, per il bene di tutti. L’uomo ha sempre saputo quanto Dio abbia a cuore la giustizia, e da Lui l’ha sempre invocata: nell’Antico Testamento, infatti, troviamo questa parola ben 363 volte, quasi una per ogni giorno dell’anno: “Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?” (Genesi 18, 25). Il nostro Dio desidera per noi una condizione di pace e verità, affinché possiamo essere felici già da questo tempo terreno. Per aiutarci nella ricerca di una vita vera e santa, ci ha donato fin da subito la sua Parola (pensiamo ai Dieci comandamenti, ad esempio) e soprattutto il suo stesso figlio, Gesù, che ci ha testimoniato nella carne i sogni che il Padre ha per ognuno di noi, per mezzo di precetti, di racconti e di esempi concreti.
…e misericordia
Misericordia deriva dal latino e significa letteralmente “avere a cuore il misero”. Chi è il misero? È chi è abbandonato, fallito, reietto; chi non ha la possibilità di difendersi e di risollevarsi; chi non ha quasi nulla. Leggendo queste parole, verrebbe da pensare subito a qualche stato particolarmente povero del nostro mondo o alle periferie delle nostre città; alle ore più profonde della notte, quando i portici che di giorno accoglievano la ressa dello shopping ospitano letti improvvisati di senzatetto. A essere onesti, però, dobbiamo riconoscere che la miseria non tocca soltanto questi contesti: è in tutti noi, quotidianamente, in minore o maggior misura. A questa notizia, l’uomo dispera, ma il cristiano esulta. Senza la nostra miseria, Dio non ci avrebbe a cuore. Certo, egli ama e desidera da noi le cose belle, buone, generose, feconde! Ma non ci condanna per tutto quello che in noi è sporco e cattivo: lo purifica, lo rimodella, lo rinnova.
Dio, dunque, è giusto o misericordioso?
La risposta ce l’ha data Gesù, e ancora oggi nei Vangeli la possiamo ascoltare: Dio è padre, è cioè capace di giudicare e per questo di perdonare, perché per Lui non esiste giudizio senza misericordia, né misericordia senza giudizio. Questo mistero può essere sperimentato ogni volta che ci accostiamo al sacramento della Riconciliazione. Se siamo capaci di guardare alla nostra vita con giustizia, secondo la Parola di Dio, allora riusciamo a dividere ciò che è buono da ciò che è cattivo; e, quel che è cattivo, respingerlo e offrirlo a Lui con profondo pentimento. In quel momento, allora, trionfa sempre la sua misericordia: “Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?” (Matteo 18, 12).
Quante volte Gesù ce lo ha ripetuto, e quante volte torna a ricordarcelo: il tuo fallimento può farsi occasione di salvezza; la tua miseria, via per il cuore di Dio.
Gabriele
FORGIVING FOR JOY | 9. Dio è misericordioso o giusto? | G&R