Si è appena concluso il servizio che “Giovani e Riconciliazione” ha svolto ad Ancona, in occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale: un’intera settimana nella quale abbiamo animato all’interno della città alcuni luoghi dedicati specificatamente al sacramento della Confessione, secondo quello stile e quella modalità celebrativa che ormai da oltre dieci anni si sta diffondendo in ogni parte d’Italia.
Ogni giorno, dalle 9 a mezzanotte, un flusso ininterrotto di pellegrini ha trovato tra le arcate romaniche della chiesa di santa Maria della Piazza l’occasione per vivere con gioia l’incontro con la Misericordia del Padre, ritrovando così la comunione piena con Dio e tra gli uomini.
Lo stesso è avvenuto nella suggestiva cornice della Mole Vanvitelliana, nel contesto dello “Spazio Giovani”, accanto alla cappella dell’adorazione eucaristica e alla grande croce delle GMG, appena arrivata da Madrid ed in attesa di partire per Rio de Janeiro.
La varietà delle tipologie di persone convocate al CEN per i diversi giorni della settimana, unita alla grande quantità di turisti e di anconetani che si sono interessati alla nostra proposta, ha fatto sì che la sfida di G&R si sia collocata, per la prima volta, su un orizzonte molto più ampio di quanto accaduto sino ad ora: non solo o non principalmente giovani, ma anche adulti, anziani e bambini, sposi, consacrate e sacerdoti, a cui rendersi testimoni innanzitutto di un dono ricevuto, che colma il cuore di gioia.
Certo, non tutti hanno raccolto subito l’invito che è stato lanciato loro: qualcuno ha dimostrato una iniziale perplessità, o semplicemente una scarsa familiarità con il sacramento, ma tanti sono poi ritornati, lasciandosi interrogare da una proposta tanto insolita quanto decisiva. Probabilmente, ciò che fa breccia nei cuori di tanti è proprio la genuina semplicità di chi si accosta personalmente, con un sorriso o una stretta di mano, forte soltanto di un tesoro da offrire. Un tesoro che non ci appartiene, ma che risponde ad un bisogno profondo presente in ciascuno di noi.
Tantissimi, soprattutto tra gli “addetti ai lavori”, si sono fermati ai nostri punti di accoglienza a chiedere informazioni più dettagliate su ciò che stava avvenendo: molti vescovi, oltre a numerosissimi parroci ed operatori di pastorale, si sono interessati alla diffusione anche nella loro diocesi della proposta di G&R, che restituisce alla Riconciliazione la sua dimensione comunitaria, aiutando a viverla come una festa condivisa all’interno della famiglia di Dio.
Il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, S.E. mons. Adriano Caprioli, presente ad Ancona in qualità di Presidente del Comitato CEI per i Congressi Eucaristici Nazionali, è passato più volte a farci visita, incoraggiandoci nel nostro impegno a favore di uno dei sacramenti più difficili da presentare oggi.
D’altra parte, proprio da Reggio Emilia e dintorni proveniva il gruppo più numeroso dei volontari di G&R che, con le loro magliette viola (preparatori) e blu (logisti), hanno “invaso” il capoluogo marchigiano per tutta la durata del CEN. A condividere l’avventura, un bel nucleo proveniente da Como, guidato da don Emanuele Corti (responsabile della vela locale di G&R, oltre che della pastorale giovanile diocesana), più una rappresentanza della vela di Catania e qualche singolo di varia provenienza, divenuto ben presto parte integrante del gruppo.
Il clima affiatato tra i volontari, l’intensità della preghiera in comune (indimenticabile la messa mattutina, tutti raccolti in cerchio attorno all’altare in quella che per una settimana è stata la “nostra” chiesa!), il sostegno costante dei momenti di formazione, confronto e verifica all’interno del gruppo, sono stati ingredienti di un grande arricchimento spirituale, anzitutto per chi ha prestato servizio.
Un grazie speciale, oggi, va alla folta schiera di sacerdoti (tra cui tanti religiosi, francescani in particolare) che si sono alternati ai confessionali con ammirevole disponibilità e dedizione, per offrire il Perdono a chiunque desiderasse ritornare a gustare l’abbraccio del Padre. Insieme ci siamo aiutati a mantenere alta la “carica”, anche quando la stanchezza e il caldo si facevano sentire, o quando emergevano esigenze impreviste, a cui trovare una rapida risposta!
Oltre alle due “postazioni fisse” in cui assicurare una presenza e un servizio costante, altri eventi si sono infatti susseguiti lungo la settimana a ritmo incalzante: mercoledì 7, nella cattedrale di San Ciriaco, è stata organizzata una specifica “Festa del Perdono” per i militari dei vari corpi presenti sul territorio marchigiano; giovedì 8 sono stati accolti e preparati alla Riconciliazione, nelle loro diverse lingue, i 130 giovani partecipanti all’appuntamento internazionale della “Agorà del mediterraneo”; venerdì 9 la confessione è stata proposta ai 600 volontari del CEN, presso la loro sede…. Con entusiasmo, poi, abbiamo accolto l’invito del Comitato Organizzatore a prolungare la celebrazione della Riconciliazione anche alla giornata conclusiva con papa Benedetto XVI: domenica 11, quindi, i confessionali sono stati spostati all’area portuale Fincantieri, perché anche nell’attesa della S. Messa con il Pontefice chi lo desiderava potesse accostarsi al sacramento del Perdono. Un’opportunità che i pellegrini hanno raccolto fin dalle prime ore dell’alba. A dimostrazione, ancora una volta, di come la generosa disponibilità di sacerdoti confessori, unita ad una certa visibilità nell’offerta della Riconciliazione, trova nei fedeli una risposta pronta.
Alcune testimonianze a caldo aiutano ad esprimere lo stupore e la gioia che oggi riempiono il nostro cuore per ciò che insieme abbiamo vissuto:
“Ciò che mi ha colpito di più sono stati gli occhi, lo sguardo delle persone che ho incontrato e preparato alla confessione, soprattutto al momento del ringraziamento. Uno sguardo veramente profondo, veramente luminoso, che mi ha trasmesso tanta gioia, tanta speranza, ed un grande desiderio di ricominciare una vita proprio da cristiani, una vita piena.” (Cinzia, 19 anni);
“La cosa più grande per me è l’accompagnamento del penitente all’incontro con il Signore, il poter condividere la gioia di un cuore che si purifica nell’incontro con Lui, che è una festa di tutta la Chiesa” (Chiara, 26 anni);
“È sempre una grande gioia essere presente in questi momenti e lo e ancora di più oggi che con l’età non siamo più giovanissimi. Mi è capitato di rimanere all’ingresso della chiesa a contemplare i più giovani che preparano i penitenti e li abbracciano dopo la confessione. È bello godere di questa familiarità e vedere questi cuori che si parlano e si accompagnano nella preghiera” (Fabio, 39 anni);
“Sono sempre molto contento quando partecipo agli eventi di Giovani e Riconciliazione, perché ogni volta porto a casa una gioia molto profonda: la gioia di riuscire a trasmettere quello in cui io credo. E così, trasmettendola, questa fede arriva a casa più rinforzata.” (Matteo, 26 anni).
Arrivederci alla prossima!!!