Dio ci chiama per nome. Attraverso piccoli indizi, persone, avvenimenti o parole che mette sulla nostra strada ci indica la via per seguirlo ed essere tutt’uno con Lui. Come divento costruttore del mio futuro? Fino a dove ciò che mi viene chiesto o indicato è davvero un’opportunità e non una strada preconfezionata da qualcuno che ha già pensato tutto al posto mio?
Nella privazione vediamo la strada più chiara.
Quando ti viene tolto tutto, puoi vedere cosa ti rimane in mano di quello che è stata, ed è tutt’ora, la tua vita. Nella privazione più totale possiamo vedere se rimane qualcosa, capire ciò che conta e ciò che non conta. Su cosa vale la pena giocare tutto e cosa, al contrario, ci allontana da tutto. Cosa mi rimane in mano, dunque, quando ho perso tutto? La vita e la chiamata. La mia vocazione, in tutte le sue sfumature che riguardano solo me, come senso del dovere, come speranza e come guida. Ciò che è, come l’ho accolta e compresa, come le ho corrisposto nel dono della mia vita. Nella sofferenza ti viene tolto tutto: Al piacere del corpo si sostituisce il dolore, alla speranza la paura. Non riesci a divertirti, a sentirti utile, a staccare la testa. Sono in quei momenti che senti cosa stai facendo della tua vita, come stai andando incontro a Dio, dove stai rispondendo alla sua voce e dove lo stai ignorando, lasciando scorrere le sue parole nel nulla.
Da dove viene, dunque, la mia vocazione?
La vocazione si costruisce nel tempo, mano nella mano con Dio. Nasce con noi, con le qualità che abbiamo e dalle nostre mancanze e cresce insieme noi, nelle nostre aspirazioni, nei nostri desideri. Col passare del tempo e lo scorrere della storia siamo noi che la plasmiamo, diventando autori della nostra vita, a partire dalle piccole scelte. Può mai Dio chiedermi qualcosa che non desidero, qualcosa che proprio non fa per me? Chiaramente no, a volte rimaniamo stupiti o delusi da ciò che Dio mette sulla nostra strada, ma dobbiamo solo superare la nostra pigrizia, la nostra paura di spenderci e di fare il primo passo, perché dopo sarà tutto più bello.
Dov’è allora la mia libertà? Sono nato per ricalcare i solchi che qualcuno di più grande ha tracciato per me? Dove si compie la possibilità di essere artefice del mio futuro e della mia vita?
Tutti noi abbiamo la fortuna di potere scegliere fra tante cose: Molti di noi dopo le scuole superiori avrebbero potuto fare diverse università, ma ne hanno scelta una. Abbiamo possibilità economiche, intelligenza, sostegno da parte delle famiglie. La vocazione è il perfetto connubio tra la parola di Dio su di noi e le nostre scelte quotidiane, grandi o piccole che siano. Anche Gesù ha una vocazione chiara: Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità (Gv 18, 37-38). Ancora una volta la mia libertà si compie nello slancio: se rimane chiusa nelle mura del mio egoismo non si compie e non fiorisce. La libertà è mia, ma per essere donata agli altri. Questo può portarmi alla santità. Questo può portare me a chi amo a Dio.
Kevin
FORGIVING FOR JOY|8. La mia chiamata: Vocazione, Libertà, Santità |G&R