Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 21-23).
Cristo ha affidato particolarmente agli apostoli il ministero della riconciliazione e a coloro che a loro sono succeduti nel ministero ordinato.
Il sacerdote rende presente sacramentalmente nel momento della riconciliazione il Signore come giudice e Padre misericordioso che giudica, sostiene, guarisce e dona speranza.
Il sacerdote rende presente sacramentalmente anche la Chiesa che ferita dal peccato dei suoi figli desidera ritrovarli pienamente attraverso la misericordia del Signore.
La riconciliazione con la Chiesa è inseparabile dalla riconciliazione con Dio. (CCC 1445).
Il confessore non è il padrone, ma il servitore del perdono di Dio: deve avere una conoscenza profonda del comportamento umano, il rispetto e la delicatezza nei confronti di colui che è caduto; deve amare la verità, essere fedele al magistero della Chiesa… deve pregare e fare penitenza per il penitente e affidarlo alla misericordia del Signore. (CCC 1466)