“Carissimi amici, nello Spirito Santo che sempre ci sorprende e ci conduce per mano dentro la storia, nel futuro che il Padre ha preparato per noi e per quanti invocano la salvezza, accogliamo con cuore aperto il Signore Gesù che guida il suo popolo attraverso il Santo Padre Francesco.” Con queste parole don Luca Ferrari, responsabile di Giovani & Riconciliazione, ci invita ad accogliere il nuovo Papa.
Su richiesta dello stesso Papa Francesco, accompagnamo il suo pontificato nella preghiera e nella vicinanza. Stamattina, a seguito della preghiera in Santa Maria Maggiore, il Sommo Pontefice ha rivolto alcune parole semplici e significative ai sacerdoti presenti: “Voi siete i confessori: misericordia, misericordia, misericordia. Siate misericordiosi verso le anime, ne hanno bisogno.”
Il tema della misericordia è stato sottolineato anche nella scelta del motto papale: “Miserando atque eligendo” ovvero “guardò con misericordia e lo scelse”, in riferimento all’incontro tra Gesù e Matteo. L’espressione scelta è contenuta in un passaggio dell’Homilia di San Beda il Venerabile: “Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse seguimi. Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse seguimi.” Riscopriamo quindi la necessità e la bellezza della misericordia che Dio ha per l’uomo.
Nel pomeriggio poi, il Papa Francesco ha celebrato la sua prima Santa Messa da Pontefice. Nell’omelia ha commentato il brano evangelico della professione di fede di Pietro, analizzando il “movimento che è nella confessione” con le seguenti parole: “Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. (…) Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza”. Riprendendo il percorso penitenziale sullo stesso brano utilizzato negli ultimi eventi, possiamo dire in altri termini che in questa scelta “sta o cade una vita, la beatitudine eterna o l’infelicità”. Il Papa ha poi citato una frase di Leon Bloy (scrittore e poeta francese): “Chi non prega il Signore, prega il diavolo” perchè, ha spiegato, “quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo”.
Entriamo quindi con rinnovato slancio nel pontificato di questo nuovo Papa, incoraggiati e spronati dalle sue stesse parole: “Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, Cristo Crocifisso.”