Il santo non è mai un solitario. Il santo è il frutto maturo di una storia di grazia e, a sua volta, è padre che genera un popolo alla vita di Dio.
Giovanni Paolo II, santo, non fa eccezione. E rende ancora più evidente, ad un’intera generazione, l’essere radicati, inseriti in una storia più grande, nella grande storia della salvezza, nel dispiegarsi di quel mondo nuovo che ha origine, senso e fondamento nell’amore santo di Dio.
Anche noi ci troviamo così immersi nella fecondità di una memoria, la memoria di quei giorni in cui abbiamo visto germogliare ciò che poi sarebbe diventato il gruppo “Giovani e riconciliazione”: il Giubileo del 2000 e la Giornata mondiale della Gioventù, il Circo Massimo ed il Servizio Confessioni, la Veglia di Tor Vergata e le parole del Papa …
Una memoria che non chiude, però, in una sterile nostalgia ma attrae lo sguardo ed il cuore verso un vasto futuro in cui avventurarsi per coinvolgere tanti in quella vita che ci è stata donata.
“Da Roma, dalla Città di Pietro e di Paolo, il Papa vi accompagna con affetto e, parafrasando un’espressione di Santa Caterina da Siena, vi dice: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!” (20 Agosto 2000, Omelia di Giovanni Paolo II per la conclusione della XV GMG).
Siamo sicuri che papa Giovanni Paolo continua ad accompagnarci, a sorridere e a benedire la nostra vita con la fiducia di sempre. Dal Cielo.