“Era rapito da ciò che gli proponevo e mi ha detto: Sì mi piace, sì voglio fare tutto. Poi mi ha colpita un giovane che ha voluto che gli spiegassi tutto nei dettagli e non mi mai interrotto, come se avesse bisogno di non lasciarsi sfuggire questo dono. E i suoi occhi da seri sono diventati sorridenti, grati.” Cos’è questo dono? Che rende il cuore così gioioso, puro? È la proposta di prepararsi alla riconciliazione in un modo speciale! Attraverso il percorso penitenziale offerto dai volontari di Giovani e Riconciliazione: riflettere su un brano del vangelo e proiettarlo nella propria vita. A parlare è il cuore gioioso di una logista nel primo evento della vela di Salerno il 01/03/2016.
“Ho vissuto l’esperienza in maniera gioiosa; è stato emozionante vedere tante persone accostarsi al sacramento della riconciliazione. Un bel lavoro di squadra fra noi. In cattedrale si respirava aria di festa” dice un’altra volontaria. Sì, perché la confessione è l’incontro con il perdono di Dio e con la Chiesa, degno di essere preparato con cura, serietà e dignità. Scrive un’altra ragazza: “Avevo un grosso limite: considerare la confessione un fatto ‘privato’, come quando ti dicono che i panni sporchi vanno lavati in famiglia. Oggi ci insegnano che le debolezze sono qualcosa che non va assolutamente rivelato agli altri; di conseguenza il sacramento della Riconciliazione assumeva l’aspetto della più grande sconfitta che potesse esistere. Mai nulla di più sbagliato! Dell’esperienza di Giovani&Riconciliazione potrei raccontare i sorrisi, i pianti di gioia o commozione, il cuore che batteva all’unisono con quello di Gesù, ma invece la cosa che mi ha lasciata a riflettere per giorni con gli occhi lucidi è stato comprendere che questa Misericordia, di cui avevo tanto sentito parlare e di cui avevo tanto letto, è comunione. È sentirsi a servizio dell’altro, è condividere la grande festa del perdono, è gioire davvero – e non per finta! – perché senti che quella persona che hai appena conosciuto e di cui conosci appena il nome è tornata a lasciarsi riabbracciare con il Padre… È qualcosa di unico che non può essere umanamente possibile se non perché ci si fa strumenti nelle mani di Dio.” A parlare è una preparatrice, con il compito di accompagnare il penitente all’incontro con la misericordia del Padre, sperimentando così la dimensione comunitaria di essere un’unica Chiesa. La riconciliazione da sacramento considerato malinconico e triste, diventa una vera festa che è gioia, riconoscenza, comunione.
Con il penitente si celebra insieme la Festa del Perdono, per gioire della misericordia del Padre che è fonte di serenità e profonda esultanza. Un’altra preparatrice testimonia: “Il momento del ringraziamento è stato particolarmente intenso e toccante, spesso concluso in lacrime… Anche da parte mia! Un’esperienza d’amore vero e concreto che ci fa davvero ‘vicini’, fratelli in Cristo!”
Un augurio di grazia al gruppo di G&R di Salerno!