“Misericordia tra sacerdoti: è un tema che vi interessa?” A questa domanda di don Lua Ferrari, ideatore di Giovani & Riconciliazione, l’assemblea, composta dal clero giovane della metropolia di Salerno, ha subito risposto in modo molto eloquente con diversi interventi. Tanti sono stati gli argomenti toccati da don Ferrari, incalzato da interventi e domande, durante l’incontro che si è svolto ieri, nel Seminario Giovanni Paolo II di Pontecagnano (SA). In particolare, non volendo solo esporre una teoria, il relatore ha voluto indicare alcuni elementi concreti della misericordia.
Innanzitutto il rispetto. “E’ un segno di intelligenza” afferma don Ferrari con chiarezza. Il rispetto verso tutti, anche i più lontani e sconosciuti, è la prima caratteristica di chi sa relazionarsi con le persone. Ma anche la comprensione, intesa come “prendere dentro di noi”. Comprensione significa prendere dentro di sè la debolezza del fratello, non perchè è anche mia, ma semplicemente perchè è del mio fratello e proprio per questo è mia. “Questo siamo chiamati a fare come sacerdoti, perchè l’ha fatto Gesù” ribadisce il relatore. “Questo è l’inizio della spiritualità di comunione”.
Il terzo elemento indicato è “l’invaghimento di sè”. Così spiega don Ferrari: “La spiritualità di comunione ci porta ad avere i nostri confini molto vaghi, non definiti. Questa espansione ha molto a che vedere con la misericordia. Ma qui parlerei di amicizia sacerdotale, che è qualcosa di estremamente alto.”
Infine, il relatore afferma che la misericordia è sempre reciproca, anche quando viene esercitata da chi è in una posizione superiore. Infatti la misericorida, oltre che ad essere esercitata e donata, deve essere anche accolta. E’ così nella relazione tra Dio e l’uomo.
Successivamente don Ferrari ha voluto indicare alcune caratteristiche dell’amicizia sacerdotale. L’amicizia sacerdotale è virile, coraggiosa, ma anche completa. Non è solo un sentimento, o intelletto, o volontà, o preghiera. Tutte queste componenti la costituiscono. E’ un’amicizia sacramentale, perchè “il sacramento del sacerdozio che abbiamo ricevuto trasforma tutta la nostra vita in quel sacramento”. Inoltre è verginale, perchè anchessa costituisce la nostra appartenenza totale a Dio e ai fratelli. Infine è amicizia pastorale, perchè ogni giorno mi ricorda che l’essere pastore significa stare nel posto di Gesù e non al suo posto.
Don Ferrari conclude con un incoraggiamento ad intraprendere questa strada di amicizia, perchè è quella scelta per primo da Gesù. “La prima scelta di Gesù dopo il battesimo è chiamare della gente perchè stesse con lui”.